Trattamenti di sabbiatura e deidrogenazione
Trattamenti di sabbiatura e deidrogenazione
SABBIATURA
Tra i trattamenti superficiali offerti dalla Zincoplating, abbiamo anche la sabbiatura in microsfere d’acciaio. Le tipologie sono ad oggi due:
- microsabbiatura, con sabbia in acciaio con diametro delle sfere molto piccolo, che viene utilizzata per eliminare meccanicamente delle micro impurità che possono presentarsi sulle superfici metalliche;
- sabbiatura con sabbia angolare, che viene utilizzata laddove necessita avere una determinata rugosità superficiale sui particolari metallici.
DEIDROGENAZIONE
La deidrogenazione è un trattamento termico che viene eseguito post trattamento galvanico, laddove il rivestimento viene eseguito su metalli ad alta resistenza meccanica. A causa dell’infragilimento da inglobamento di idrogeno in fase di decapaggio e di elettrodeposizione, si effettua questo trattamento termico a 180-200 °C o altra temperatura/tempo secondo le varie prescrizioni. Così facendo l’idrogeno inglobato nelle molecole del ferro fuoriesce e il metallo ritorna ad essere nuovamente compatto e quindi resistente meccanicamente.

SABBIATURA:
Tra i trattamenti superficiali offerti dalla Zincoplating, abbiamo anche la sabbiatura in microsfere d’acciaio. Le tipologie sono ad oggi due:
- microsabbiatura, con sabbia in acciaio con diametro delle sfere molto piccolo, che viene utilizzata per eliminare meccanicamente delle micro impurità che possono presentarsi sulle superfici metalliche;
- sabbiatura con sabbia angolare, che viene utilizzata laddove necessita avere una determinata rugosità superficiale sui particolari metallici.
DEIDROGENAZIONE
La deidrogenazione è un trattamento termico che viene eseguito post trattamento galvanico, laddove il rivestimento viene eseguito su metalli ad alta resistenza meccanica. A causa dell’infragilimento da inglobamento di idrogeno in fase di decapaggio e di elettrodeposizione, si effettua questo trattamento termico a 180-200 °C o altra temperatura/tempo secondo le varie prescrizioni. Così facendo l’idrogeno inglobato nelle molecole del ferro fuoriesce e il metallo ritorna ad essere nuovamente compatto e quindi resistente meccanicamente.